LUCCA. “Mamma le tue coccole mi fanno bene”. Non è solo il titolo di un seminario o uno slogan riuscito, ma la consapevolezza da cui è partita Nuni Burgio, per tutti Nu, la ricercatrice siciliana, che sta girando l’Italia per tenere workshop e seminari sulle coccole e che ieri ha fatto tappa a Lucca, per un incontro che vedrà impegnate diverse mamme anche nella giornata di oggi. Abbracci, carezze, massaggi, buffetti e pizzicotti: Nuni parla lentamente, muove le mani per rafforzare quello che dice, fa esempi concreti e fornisce informazioni pratiche. Sulle coccole, cioè sull’importanza degli stimoli genitoriali nello sviluppo dei propri figli, a partire da quelli autistici. Non è un incontro sulle terapie, non si parla di diagnosi, trattamenti o farmaci: l’unico obiettivo è quello di creare consapevolezza sulle capacità di essere “genitori” nello sviluppo dei bambini.
Non ci sono ricette, non vengono consegnati prodotti, ma strumenti. Ascoltare Nuni Burgio, che si occupa di autismo da quando, nel 2006, ha riconosciuto nell’Asperger i tratti caratteristici della sua persona, è come affrontare una lettura multistrato, è immergersi nella semplicità dei gesti e nella spontaneità dei comportamenti. «Fin da quando ero piccola – dice – cercavo il libro che mi spiegasse quello che sentivo dentro. Che riuscisse a tradurre in parole gli stimoli interiori attraverso i quali mi approcciavo alla vita. Poi ho trovato la risposta che cercavo: ho osservato la natura e ho capito che il libro che stavo cercando è la natura stessa. Siamo noi».
Le sue parole fanno da guida al bel gruppo di genitori che ha deciso di affacciarsi a questo seminario unico nel suo genere, diffondono sollievo e una consapevolezza formidabile per tutte quelle persone che cercano il bandolo di una serenità possibile nel corpo a corpo con l’autismo.
«I genitori escono dai miei seminari – racconta Burgio – più ricchi. Si ricorderanno delle mie parole e saranno portati a ripeterle e a tramutarle in gesti. Non è un sapere intellettivo, il mio. È un sapere tridimensionale, che affonda nella natura. L’autismo ti riporta alla natura, ti costringe a metterti in gioco ripartendo dai gesti più semplici, dagli stimoli più naturali, fondamentali per lo sviluppo del bambino». Quando date un caloroso abbraccio a vostro figlio, ammonisce Nuni, ricordatevi di prolungarvi almeno per alcuni secondi: se riuscirete a farlo sentirete che qualcosa di magico accadrà, i due corpi uniti perderanno i rispettivi confini e si “fonderanno e confonderanno” in maniera speciale.
E ancora: se vostro figlio si picchia, iniziate a massaggiarlo in modo energico e vedrete che si calmerà, perché si sentirà capito. Amato. Perché ciò di cui i bambini hanno bisogno sono gli stimoli. O coccole: ognuno di questi gesti ha un’incidenza nello sviluppo e l’incidenza è ancora più evidente solo se vengono ripetuti nella quotidianità. Strumenti pratici, consapevolezza e una fantastica favola sulla natura dell’uomo e sulla forza dell’ostinazione, della speranza che vince sempre e dell’amore. Come quello di Marianna per Lorenzo, che ha 18 anni ed è autistico: è stata lei, insieme ad altri genitori, a organizzare il seminario e lo ha fatto soprattutto per lui, per quegli occhioni che chiedono attenzione e gridano vita.
Fonte: https://iltirreno.gelocal.it/lucca/cronaca/2013/10/20/news/coccole-abbracci-e-carezze-primo-antidoto-all-autismo-1.7961562